top of page

 

 

È importante definire l'accezione del termine Ecodesign, inteso come Life Cycle Design (LCD), traducibile con progettazione del Ciclo di Vita dei prodotti. L'Ecodesign o l'Ecoprogettazione è quindi la considerazione dei fattori ambientali nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e di servizi. Il Life Cycle Design si propone come un approccio più generale alla progettazione, il suo obiettivo è quello di ridurre il carico ambientale associato a un prodotto nell'intero Ciclo di Vita ed in relazione alla sua unità funzionale.

 

L’Ecodesign permette di ridefinire una piccola e media impresa supportandola dall’ideazione, alla definizione e comunicazione del prodotto servizio. Partendo dalla scelta della risorsa e valutando l’intero ciclo di vita del prodotto in modo tale che la variabile ambientale diventi un valore aggiunto al processo creativo, realizzativo  e d’uso.

 

EcoDlab basa la sua strategia di intervento sul principio Cradle to Cradle.

Il principio per valutare l’impatto ambientale e riprogettare l’intero ciclo di vita che va verso zero rifiuti  è il Cradle to cradle (dalla culla alla culla), che rappresenta la visione di un ciclo continuo di utilizzo e riutilizzo di materiali senza produzione di rifiuti. Il Cradle to cradle è un approccio progettuale che regola il rapporto fra azienda e utente, aiutando le  aziende a progettare prodotti che possano essere riciclati all’infinito o che possano tornare in natura perché biodegradabili al cento per cento.

 

Il Concetto di Cradle to Cradle è stato scritto, spiegato e approfondito, per la prima volta da William McDonough e Michael Braungart nell’ormai famosissimo libro pubblicato nel 2002, “Cradle to Cradle, come conciliare tutela dell’Ambiente, equità sociale e sviluppo”. Gli autori nel 1995 hanno creato una società, la McDonough Braungart Design Chemistry, con l’obiettivo di assistere le aziende nell’implementazione del loro protocollo di progettazione sostenibile. E’ nata così la certificazione “Cradle to Cradle”.

 

CRADLE TO CRADLE - Il Cradle to Cradle rappresenta la visione di un ciclo continuo di utilizzo e riutilizzo di materiali senza produzione di rifiuti.

Progettare secondo i principi C2C significa introdurre cicli di vita di prodotti tendenzialmente senza rifiuti perché ispirati ai sistemi naturali (Waste = Food).

Dobbiamo proporre un sistema a doppio metabolismo: uno biologico e l'altro tecnologico. All'interno di questi due metabolismi ogni cosa deve ruotare in circuiti chiusi. Il cibo è un nutriente insieme a molti altri e i rifiuti sono cibo.

Ragionare in termini di recuperabilità e trasparenza dei materiali permette anche ai non specialisti di acquisire un metodo critico che consente di capire se un prodotto può rientrare in un ottica di riprogettazione verso zero rifiuti.

 

La fase di design assume un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo di prodotti eco-sostenibili e nel processo di eco-innovazione delle imprese. L’eco-design è un approccio metodologico - progettuale finalizzato alla prevenzione e alla riduzione degli impatti ambientali negativi dei prodotti in tutte le fasi del loro ciclo di vita, dalla produzione alla dismissione (dalla culla alla tomba).

Il nostro approccio si spinge dalla culla alla culla avvicinandoci alla strategia cradle to cradle. I prodotti devono essere progettati per rispettare prevalentemente queste strategie di Life Cycle Design:

- riduzione risorse

- materiali monomaterici o disassemblabili (che consentano la riparazione, la personalizzazione e il riciclo).

I criteri ambientali acquistano lo stesso peso delle altre variabili progettuali tecniche, funzionali, estetiche, ergonomiche, ecc., tradizionalmente considerate dal designer, ed i requisiti ambientali vengono integrati fin dalla fase iniziale di ideazione del prodotto.La scelta dei materiali deve rispondere almeno a una delle seguenti caratteristiche:

  • biodegradabile

  • compostabile

  • riciclabile

  • preconsumo

  • post consumo

  • riciclabili

  • riusabili

  • da preferire la scelta di risorse locali e rinnovabili

  • non devono essere tossici ne in fase di produzione, ne fase di utilizzo.

Per quanto riguarda i materiali post consumo devono rispettare secondo il principio cradle to cradle le seguenti caratteristiche:devono essere identificabili con marcaturedevono essere riciclabili o metabolizzabili e facilemente separabilinon devono essere tossici.Possono essere usati materiali di scarto di lavorazione del cliente (es. azienda) che vuole veicolare messaggi sociali ed ambientali per sensibilizzare i clienti e i consumatori.Scegliendo questa strategia le aziende evitano di produrre e importare nuovi oggetti, valorizzando i propri sfridi e i fondi di magazzino, con un notevole risparmio di materie prime, di energia impiegata e di CO2 emessa.

ECODESIGN verso zero rifiuti...

Se non possiamo riusarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo e noi Non dovremmo comprarlo.
Nel XXI secolo abbiamo bisogno di una migliore progettazione industriale e di una migliore
Educazione al consumo.
Ognuno di noi è coinvolto ogni giorno in questo problema, e ognuno di noi può fare la differenza.

Paul Connett Rifiuti zero

bottom of page